Nelle oltre 250 farmacie vicentine informazioni e contatti per fermare la violenza sulle donne

L’allarme è stato lanciato da tempo dalle associazioni impegnate contro le violenze di genere: le restrizioni dovute alla pandemia hanno anche incrementato ulteriormente le situazioni di abuso domestico, riducendo allo stesso tempo – per le donne che ne sono vittime – le opportunità di chiedere aiuto. Così, assume oggi un particolare rilievo il rilancio del “Progetto Mimosa”, presentato nella giornata di oggi in tutta Italia, promosso a livello nazionale da Federfarma, Farmaciste insieme e Fondazione Vodafone Italia.

All’iniziativa aderisce anche Federfarma Vicenza, con la rete delle oltre 250 farmacie vicentine, che diventano così di fatto una rete di altrettanti punti di aiuto in tutto il territorio provinciale.

In ogni farmacia è possibile trovare le locandine e una serie di brochure finalizzate da una parte a sensibilizzare i cittadini sul tema e sull’importanza di rompere la cortina di silenzio che spesso lo circonda, dall’altra a fornire alle donne vittime di abusi (ma anche ai loro amici e familiari) informazioni e contatti utili per chiedere aiuto. Non manca inoltre una app dedicata, sviluppata da Fondazione Vodafone: anche con questo strumento tecnologico si punta a informare e sensibilizzare la popolazione, fornendo allo stesso tempo dei contatti utili che possono essere immediatamente attivati per chiedere aiuto.

«Il farmacista – sottolinea il dott. Giovanni Battista Scaroni, presidente di Federfarma Vicenza – ha sempre svolto una funzione anche sociale, oltre che di presidio sanitario nel territorio, e storicamente è una persona di fiducia per il cittadino, con il quale si crea un rapporto di confidenza, nella certezza del rispetto della privacy dell’utente. Questo, insieme alla loro presenza e alla facilità di accesso, rende le farmacie uno spazio sicuro e un canale efficace per diffondere in modo capillare un messaggio che vuole essere allo stesso tempo di sensibilizzazione, ma anche di supporto concreto per chi ha bisogno di aiuto. E questo vale a maggior ragione per i piccoli centri, dove le associazioni e i centri di aiuto non sono presenti con proprie sedi».

Potrebbe anche interessarti...