Vaccino antinfluenzale: quanto devono attendere ancora le farmacie e i cittadini?

«Adesso basta: fino a oggi abbiamo pazientato, nello spirito di massima collaborazione che da sempre contraddistingue le farmacie e comprendendo il momento delicato, ma non possiamo più tacere». A lanciare il grido d’allarme è il dott. Giovanni Battista Scaroni, presidente di Federfarma Vicenza: «Sentire, come ha affermato recentemente l’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, che sono già state distribuite 30 mila dosi di vaccino antinfluenzale alle farmacie è inammissibile, perché si tratta di un’informazione completamente falsa. Ad oggi non ci è arrivata nemmeno una dose».

E così ai farmacisti, ogni giorno, tocca l’ingrato compito di ripetere decine di volte che no, il vaccino antinfluenzale non è ancora arrivato: «E non si sa nemmeno quando arriverà – aggiunge Scaroni -, nonostante le ripetute promesse e rassicurazioni da parte della Regione Veneto.  A rispondere alle richieste sempre più insistenti dei cittadini però, ogni giorno, siamo noi farmacisti. Lo voglio sottolineare con chiarezza a questo punto: del ritardo nella consegna delle dosi le farmacie non hanno alcuna colpa, ogni responsabilità è della Regione e di chi ha deciso di non darci i vaccini».

Un percorso decisionale già viziato in origine, come spiega ancora Scaroni: «In ogni caso le 30 mila dosi annunciate per le farmacie di tutto il Veneto sono del tutto insufficienti. Basti dire che sono meno della metà di quelle assegnate lo scorso anno, quando erano state 68 mila: darcene 30 mila significherebbe una media di soli 20 vaccini per ogni farmacia, proprio quest’anno che la Regione stessa ha investito ingenti risorse per convincere un numero maggiore di cittadini a vaccinarsi. Quando le dosi promesse arriveranno, tantissimi cittadini resteranno comunque senza. Con quale criterio dovremmo scegliere a chi darle? Infatti come Federfarma quest’anno avevamo chiesto che alle farmacie del Veneto venissero assegnate almeno 90 mila dosi, perché ne servono il triplo di quelle che ci hanno promesso, e comunque non ancora consegnato».

Di qui il doppio appello del presidente Scaroni: «Ai cittadini chiedo di avere pazienza e soprattutto di non pensare nemmeno per un momento che la mancanza del vaccino dipenda da una cattiva organizzazione della loro farmacia di fiducia. Alla Regione, invece, chiedo che le dosi promesse arrivino per davvero, quanto prima, e che il quantitativo assegnato alle farmacie sia rivisto. Perché comunque 30 mila dosi sono assolutamente insufficienti per le farmacie, tanto vale affidare ad altri canali anche la distribuzione di queste poche dosi allora, anche perché non vogliamo essere noi a dover decidere chi tra i nostri concittadini potrà vaccinarsi e chi no. Voglio ricordare che è nell’interesse di tutto il sistema sanitario, oltre che della salute dei cittadini, consentire l’accesso al vaccino al più ampio numero di persone

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